Particolare della tela cinquecentesca vedi dettagli
La facciata della Basilica della Misericordia vedi dettagli
Il portale della Basilica vedi dettagli
Orario di apertura:
Ore 8:30-12;00, 16,00-18,00
Orario di Sante Messe:
Ore 17:00 (orario feriale - invernale/estivo) -
Ore 9:30, 17:00 (orario festivo - invernale/estivo)
Luigi Vanvitelli (1700-1773). Figlio del pittore olandese Gaspar Van Wittel, studiò dapprima pittura con il padre; in seguito si dedicò all'architettura, sotto la guida di F. Juvarra. Fu senza confronti il più grande e fecondo architetto del '700 italiano. Operò dapprima nelle Marche e divenne poi, nel 1735, "Architetto di S. Pietro".
La Misericordia di Macerata (aula centrale) è una sua primizia nel campo dell'architettura ecclesiale, interessante anche per la stretta collaborazione con il pittore F. Mancini negli affreschi della volta, nei quali l'architetto svolgeva come una funzione di regìa nei confronti del pittore.
Pittura del 700
Pittura del 900
Del '500 (inizio):
tempera magra su tela della Madonna della Misericordia, di anonimo.
Nel corso del tempo essa ha avuta dalla critica oltre 15 attribuzioni diverse, tra cui Perugino, Antonio Solario detto lo Zingaro, Giovanni Di Pietro, detto lo Spagna, Lorenzo Costa.
Attualmente si preferisce attribuirla ad un eclettico: ne sarebbe "autore un portato della cultura prospettica rinascimentale lombarda miscelata con i ritmi centro italiani", per cui non si può nominare diversamente che "Maestro del Santuario della Madonna della Misericordia di Macerata" ( A. Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani, 25 aprile 2009).
Carlo Cantalamessa (Roma 1909-1982). Figlio di Guido, generale, di nobile famiglia ascolana e di Matilde Pansoni (di Monte S. Giusto, Macerata), formatosi alla Scuola della Medaglia in Roma, alieno da rigidi dettami accademici si dedicò ad esemplare soggetti religiosi di ascendenza primitiva. Palese la sua predilezione per Pisanello, Nanni Di Bartolo, Desiderio di Settignano, Bernardo Rossellino e tra i contemporanei Francesco Messina, Giacomo Manzù.
Emilio Lazzaro, nato a Padova nel 1881, operò molto a Macerata, dove fu titolare della cattedra di Disegno Ornato Geometrico e Architettonico dal 1920 al 1929 nella "R. Scuola Professionale di Tirocinio" o "Scuola d'Arte". A lui si deve, tra l'altro, la decorazione della Sala Vittoria – oggi Sala Consiliare – nel Palazzo Municipale, la decorazione del soffitto dello scalone del teatro "Lauro Rossi "ecc. Nella Basilica della Misericordia, sotto la direzione del Biagetii,coadiuvato da Ugo Gasperini, ha curato la decorazione dell'ambulacro e dell'esedra, ispirandosi ai motivi ornamentali della cupola del Conca.
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