Luigi Vanvitelli (1700-1773). Figlio del pittore olandese Gaspar Van Wittel, studiò dapprima pittura con il padre; in seguito si dedicò all'architettura, sotto la guida di F. Juvarra. Fu senza confronti il più grande e fecondo architetto del '700 italiano. Operò dapprima nelle Marche e divenne poi, nel 1735, "Architetto di S. Pietro".
La Misericordia di Macerata (aula centrale) è una sua primizia nel campo dell'architettura ecclesiale, interessante anche per la stretta collaborazione con il pittore F. Mancini negli affreschi della volta, nei quali l'architetto svolgeva come una funzione di regìa nei confronti del pittore.
L'opera maggiore cui è legata la fama del Vanvitelli è la Reggia di Caserta, alla quale lavorò fino alla morte, lasciando poi la continuazione al figlio Carlo. Considerevole anche il "Lazzaretto" (Mole Vanvitelliana) di Ancona, eseguito negli stessi anni del santuario della Misericordia di Macerata.
Giovanni Montini (Macerata 1806-1880). Architetto, fu autore della chiesa di S. Michele (a Macerata) e della Porta Pia a Loro Piceno. Nella Basilica della Misericordia di Macerata progettò l'ambulacro di sinistra, l'esedra e il campanile.
Giuseppe Rossi (Fermo 1851- Macerata 1933). Architetto, operò soprattutto nelle Marche e in modo particolare a Macerata (dove fu pure insegnante di disegno) in cui si possono apprezzare i suoi lavori più riusciti, come l'interno della chiesa del l'Immacolata, del S. Cuore e l'aula magna dell'università. Nella Basilica della Misericordia progettò l'ambulacro destro e i due portichetti con colonne della facciata. Fu autore della facciata del santuario di San Gabriele (Isola del Gran Sasso, Teramo) e teorico e storico di architettura. |